Percorsi Diagnostico Terapeutici e Assistenziali
Percorsi assistenziali (sociosanitari).
Un percorso assistenziale (care pathway) è un intervento complesso per l’assunzione di decisioni condivise e per l’organizzazione di processi di assistenza per un gruppo di pazienti ben identificato, da svolgersi in un arco di tempo definito.
La caratteristiche di un percorso assistenziale comprendono:
- l’esplicitazione degli obiettivi e degli elementi fondamentali dell’assistenza sulla base dell’evidenza scientifica, delle migliori pratiche, delle aspettative dei pazienti e delle caratteristiche di questi ultimi;
- la facilitazione della comunicazione tra i membri del team di cura e tra questi ultimi, i pazienti e le loro famiglie;
- il coordinamento dei processi di assistenza, stabilendo i ruoli e la sequenza delle attività del team multidisciplinare, dei pazienti e dei familiari;
- la documentazione, il monitoraggio e valutazione delle variazioni e degli esiti;
- l’identificazione delle risorse appropriate.
Lo scopo dei percorsi è di aumentare la qualità dell’assistenza nel suo continuum, migliorando gli esiti per i pazienti, promuovendo la sicurezza, accrescendone la soddisfazione ed ottimizzando l’uso delle risorse. [Vanhaecht, et al., 2007].
“Percorso” è l’iter del paziente dal primo contatto con il mondo sanitario alla diagnosi e terapia; è l’iter organizzativo che si realizza nel sistema sanitario dal momento della presa in carico del paziente.
“Diagnostico””Terapeutico” e “Assistenziale“ per definire la presa in carico totale – dalla prevenzione alla riabilitazione della persona che ha un problema di salute mediante interventi multi professionali e multidisciplinari
“Piani multidisciplinari e multi professionali, costruiti a livello locale sulla base di raccomandazioni riconosciute, per gestire pazienti con una specifica condizione patologica, definendo la migliore sequenza temporale e spaziale possibile delle attività diagnostiche, terapeutiche ed assistenziali da svolgere al fine di raggiungere obiettivi di salute, definiti a priori, con un’efficienza e un’efficacia ottimali.”
“La progettazione di percorsi assistenziali costituisce un elemento essenziale per le organizzazioni sanitarie al fine di migliorarne la pratica clinica, le prestazioni, la comunicazione tra i professionisti e il lavoro di gruppo, garantendo un miglior utilizzo delle risorse umane e materiali.
Lo scopo principale dei percorsi assistenziali consiste nel migliorare i processi assistenziali, identificandone gli sprechi e gli elementi di variabilità ingiustificata, garantendo nel contempo la continuità assistenziale per meglio rispondere alla complessità dei bisogni di salute.”
[Position Paper SiQuAS – VRG, 2005]
“Piani interdisciplinari di assistenza creati per rispondere a specifici problemi clinici o di diagnosi. Sono, “strumenti di gestione clinica” usati da chi eroga prestazioni sanitarie per definire la migliore sequenza di azioni, nel tempo ottimale, degli interventi rivolti a pazienti con particolari diagnosi e condizioni o a pazienti che possono richiedere procedure specifiche “.
“I principi guida che devono guidare la stesura dei percorsivengono individuati nei seguenti punti:
- Miglioramento continuo;
- Focalizzazione sui bisogni del paziente;
- Riduzione delle variazioni della pratica clinica;
- Lavoro in team;
- Massimizzazione dell’efficienza.”
[TriHealth Hospital, 2007]
“Un percorso assistenziale è un intervento complesso, decisionale ed organizzativo, dei processi di assistenza di un gruppo di pazienti ben definito, nel corso di un periodo ben definito”.
“Le caratteristiche che definiscono i percorsi assistenziali sono:
- Una dichiarazione esplicita degli obiettivi e degli interventi fondamentali di assistenza basati sulle evidenze scientifiche, sulle migliori pratiche e sulle aspettative e caratteristiche dei pazienti;
- La facilitazione della comunicazione tra i membri del team e con i pazienti e le famiglie;
- Il coordinamento del processo di cura attraverso il coordinamento dei ruoli e lo sviluppo delle sequenze delle attività del team di cura multidisciplinare, compresi i pazienti e i loro familiari;
- La documentazione, monitoraggio e valutazione degli scostamenti e dei risultati;
- L’identificazione delle risorse adeguate.”
[E.P.A. – European Pathway Association, …..]
“Il PDTA può essere considerato uno strumento di governance, perché si costruisce attraverso l’individuazione e la valorizzazione di tutti i componenti delle filiera assistenziale, indipendentemente dal loro posizionamento nel percorso, contrastando logiche di centralità di servizi e di professionisti, esaltando la multicentricità ed il valore dei contributi di ognuno.
Esso può rendere evidenti e misurabili le performance dei professionisti, esperti di tecniche cliniche ed assistenziali, in relazione dinamica tra loro e con il paziente “persona” (e non più “caso clinico”), a sua volta esperto in quanto portatore del sapere legato alla sua storia di “co-esistenza” con la cronicità in una ricerca di reciprocità, e non più di asimmetria relazionale, con i servizi e gli operatori sanitari”.
[Stefano Ricci, Ancona, 2017]
Percorso Diagnostico-terapeutico-assistenziale (PDTA)
- Rappresenta la contestualizzazione di Linee Guida, relative ad una patologia o problematica clinica, nella specifica realtà organizzativa di un’azienda sanitaria, tenute presenti le risorse ivi disponibili;
- Modelli locali che consentono un’analisi degli scostamenti tra la situazione attesa e quella osservata in funzione del miglioramento della qualità.
Profilo integrato di cura (PIC)
- Quando un PDTA descrive un processo relativo a un problema di salute nella sua gestione sia territoriale sia ospedaliera …
- … percorso orientato alla continuità, all’integrazione e alla completezza della presa in carico.
Il Core dei Percorsi Assistenziali:
- La sequenzialità delle azioni e la continuità assistenziale;
- Gli interventi basati sulle evidenze scientifiche e le buone pratiche;
- La messa a punto del percorso sulla base delle risorse (umane, tecnologiche, organizzative, ecc) dell’organizzazione.
- La taratura degli interventi sulle aspettative e caratteristiche dei pazienti;
- Il lavoro multidisciplinare;
- Il coinvolgimento dei familiari o care-giver;
- Gli “audit” sugli scostamenti dal percorso e sugli esiti.
Percorso assistenziale: come costruirlo:
- Identificazione della patologia;
- Costituzione del gruppo di lavoro;
- Revisione della letteratura;
- Analisi della pratica corrente e dei punti critici;
- Stesura provvisoria del percorso;
- Identificare gli indicatori e fissare gli standard;
- Condivisione del percorso;
- Applicazione sperimentale del percorso e monitoraggio;
- Interventi correttivi, messa a regime del percorso e suo monitoraggio continuo.